Il Brand Barbie, icona di stile senza tempo e senza paragoni

Barbie, un brand, una bambola, un’icona senza tempo, intergenerazionale, inclusivo, che supera le differenze culturali e che non ha rivali.

Margot Robbie e Ryan Gosling alla prima mondiale di Barbie

Storia di un brand e di un giocattolo iconico

La storia del brand Barbie è senz’altro una di quelle storie di marketing che vale la pena studiare; ma partiamo dalla fine, il film Barbie con Margot Robbie e Ryan Gosling diretto da Greta Gerwig è stato un successo quasi inaspettato per dimensione e incassi a livello mondiale, ma se analizziamo bene i punti per cui è diventato un successo vedremo che il risultato è il frutto di ingranaggi organizzati e progettati perfettamente.

Il successo del film Barbie non è frutto del caso, un dato su tutti, gli incassi:
nel primo fine settimana di programmazione, il film si è posizionato al primo posto del botteghino statunitense incassando 155 milioni di dollari.
A fine agosto il film ha incassato un totale complessivo di quasi 1 miliardo e mezzo di dollari, diventando il diciassettesimo film con maggiori incassi nella storia del cinema (senza contare i guadagni sul merchandising). In Italia il film ha incassato 30,3 milioni di euro. Con numerosi primati battendo addirittura Batman il Cavaliere Oscuro di Nolan nel primo fine settimana di programmazione.

I punti cardine che lo hanno portato al successo (secondo me):

un marketing colossale su tutti i livelli con un budget stimato sui 150 milioni di dollari;
il tempismo, Barbie arriva in un momento in cui la lotta per i diritti LGBTQ+ e dell’inclusività è sempre più attuale come tema, anche molti della comunità omosessuale si sono sentiti rappresentati da questo film, se fosse uscito negli anni ’90 non credo avrebbe avuto lo stesso impatto;
lo stile, è diventato virale il fenomeno di andare al cinema vestiti di rosa Barbie, per farsi una foto, un selfie e metterlo sui social, l’esplosione del fenomeno social ha innescato una escalation a cui si sono aggiunte anche persone che magari non sarebbero andate a vederlo, e il fenomeno è stato scatenato da molti VIP e influencer;
una bambola senza età, la Barbie non rappresenta un giocattolo vintage, vive di ottima salute ancora negli scaffali di tutti i negozi di giocattoli e diverse generazioni vengono colpite dal fenomeno, dalle bambine alle persone più adulte che ci giocavano negli anni ’70;
la scelta degli attori protagonisti, Margot Robbie e Ryan Gosling, due attori sulla cresta dell’onda amati dal pubblico maschile e femminile anche se per molti criticoni è stata una scelta ridicola, il risultato è stato esplosivo;
#Barbenheimer, questo hashtag lanciato per una serie di meme per l’uscita contemporanea di due film così contrapposti come Oppenheimer e Barbie ha generato pubblicità virale attorno ai due film.

Sicuramente poi ci sono altre aspetti che lo fanno diventare un successo, non da meno la qualità del film, ditemi quali sono i vostri motivi del successo di Barbie.

Barbenheimer

Il logo usato nel film non è il logo attuale!

Tornando al logo Barbie, forse in molti non hanno notato che nella locandina del film il logo usato è quello che risale agli anni ’80, più precisamente quello dal 1975 al 1991, forse quello più memorabile di tutti, più cinematografico e magari con un tocco di nostalgia per quella generazione.

Vediamo quali sono stati i marchi Barbie usati nel corso degli anni:

logo barbie 1959-1975

1959 – 1975

logo barbie 1975-1991

1975 – 1991

logo barbie 1991-1999

1991 – 1999

logo barbie 1999-2004

1999 – 2004

logo barbie 2004-2005

2004 – 2005

logo barbie 2005-2009

2005 – 2009

logo barbie 2009

2009 a oggi

locandina film Barbie

La locandina del film Barbie

logo barbie movie 2023

logo del film

Ora la linea di giocattoli del film riporta il logo del film mentre tutti gli altri hanno il logo del 2009, non è detto a parer mio che il logo ufficiale diventi per tutte le confezioni il logo del film.
Da notare che il logo attuale (2009) è lo stesso iniziale del 1959, c’è sempre un ritorno al passato anche nei marchi e nei brand famosi, per questo è molto probabile un ritorno del logo storico del ’75 su tutto il merchandising!

Cenni storici della bambola più famosa della storia

Barbie è nata dalla fantasia dell’imprenditrice americana Ruth Handler e prodotta dalla società di giocattoli americana Mattel (il marito Elliot è co-fondatore dell’azienda di giocattoli Mattel) e lanciata nel 1959; si scrive che la Mattel abbia venduto più di un miliardo di Barbie nel mondo, rendendola la bambola più venduta e il giocattolo più redditizio per la Mattel (si stima si vendano 3 Barbie al secondo).

Il nome Barbie molto semplicemente era il nome della figlia di Handler, Barbara, pensate quanto può essere semplice a volte la scelta di un nome.
Il nome completo della Barbie è Barbara Millicent Roberts.

Ma non dimentichiamo Ken, e tutta una serie di giocattoli che ruotano attorno al brand Barbie, che hanno creato un business che va dagli accessori, cosmetici, cartoni animati ai videogame.
Con l’uscita del film, il brand ha trovato una nuova vitalità, ancora più forte, rinforzando una vera e propria tendenza fashion (il Barbiecore).

Ruth Handler nel 1961

La creatrice di Barbie Ruth Handler (1961)

Bild Lilli

la Bambola tedesca Bild Lilli su cui è stata modellata Barbie

Mattel la prima Barbie

La prima bambola Barbie presentata sia in versione bionda che bruna, il 9 marzo 1959.

Brand Barbie: una sola crisi di mercato superata agevolmente

Come tutte le aziende, anche Barbie della Mattel ha avuto un suo momento buio, anzi grigetto.. Negli anni 2000 una nuova bambola entra in scena nel mercato degli Stati Uniti, le famose Bratz, che hanno dato del filo da torcere alla Barbie, prendendo quote di mercato sempre più ampie, dai dati nel 2005 le vendite di Barbie erano diminuite del 30%, ma nel 2006 Mattel prende le contromisure portando a processo le Bratz per spionaggio industriale, e così tra un processo e l’altro Mattel è riuscita a tornare leader nel mercato delle bambole alla moda.

Attualmente la Barbie sembra non avere rivali, e con la spinta del film chissà ancora per quanto tempo sarà la prima bambola sul mercato.

Strategie di marketing del brand che non muoiono mai

Ma come ha fatto una bambola a diventare così famosa?
Beh, partiamo col dire che come sempre, la prima cosa più importante è il prodotto, quando c’è un buon prodotto poi è tutto in discesa, la Barbie è stata la prima bambola adulta e alla moda lanciata negli Stati Uniti, ovviamente poteva essere una scommessa, ma è evidente che c’era un buco di mercato dove la Mattel si è infilata.

Poi non c’è chissà quale magia di marketing, hanno usato la strategia più vecchia del mondo, la pubblicità in TV, come tutti i giochi della Mattel hanno spinto molto sulla pubblicità classica alla TV, soprattutto nei periodi dei regali.

Ora attorno alla Barbie c’è un mondo che va omnicanale ovunque, basta vedere il sito www.barbiemedia.com per trovare i vari social di Barbie (su instagram ha 3,6 milioni di follower, su Youtube 11,6 milioni di iscritti, su facebook 14 milioni, etc…).

Poi, astutamente, ha realizzato negli anni una serie di bambole inclusive, dalla Barbie nera, a quella in carrozzina, a quella ispanica a tutte le varie Barbie che rappresentano personaggi famosi etc. Questo crea sempre dibattito ed è una forte cassa di risonanza nel marketing.

Comunque, Mattel, ha ben chiara la buyer persona di Barbie, basta entrare in un negozio di giocattoli qualsiasi e capirete subito dove si trovano le Barbie, il colore rosa richiamerà la vostra attenzione, ma soprattutto quella delle vostre figlie, il colore rosa shocking Barbie (Pantone 219-C) è indiscutibilmente il colore per le bambine di tutto il mondo.

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E se vuoi puoi leggere cosa succede al logo di Twitter in questo articolo.

Immagine di copertina acquistata su Depositphotos.

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